Percorrendo le strade locali istriane meridionali e occidentali, puoi notare che i paesaggi della campagna sono caratterizzati da oliveti a perdita d’occhio. Qua e là si scorgono delle costruzioni in pietra a secco che sembrano trulli, si tratta dei Kažuni.
Queste piccole costruzioni servivano come rifugio per il riposo temporaneo dell’uomo che lavorava nei campi e nei boschi, talvolta anche come ricovero per bestiame d’allevamento oppure come deposito dei prodotti del raccolto e degli attrezzi agricoli. In particolare, il kažun serviva al contadino per fermarsi nel campo oltre il tramonto.
Le dimensioni dei Kažuni sono davvero minime, così piccole che una persona adulta non può stare in piedi. Di solito, la pianta è quadrata (verso la zona meridionale) o rotonda (occidentale) e lo spazio vitale è solo per uno.
Il più grande kažun in assoluto ha il diametro di 4 metri e mezzo ed è alto più di 4 metri.
Le origini del kažun non possono essere connesse con un dato gruppo etnico, visto che risalgono a periodi antecedenti le colonizzazioni note della penisola istriana.
Se passeggi al mattino presto, quando il silenzio è il padrone incontrastato della campagna, a distanza di pochi ettari vedrai che ognuno ha il suo kažun.